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Economia & Lavoro

Sicurezza sul lavoro: il quadro regionale nel Friuli-Venezia Giulia

“Analisi della sicurezza sul lavoro nel Friuli-Venezia Giulia: tra dati incoraggianti e criticità da affrontare

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Equipaggiamento di sicurezza - sicurezza sul lavoro
Equipaggiamento di sicurezza ( © Depositphotos)

Il Friuli-Venezia Giulia si trova sotto i riflettori dell’Osservatorio Vega Engineering di Venezia, che ha delineato una mappa delle mortalità sul lavoro. La regione si distingue positivamente, collocandosi in zona gialla, con un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 5,8. Un dato che, se confrontato con la media nazionale, fissata a 6,4, evidenzia una situazione più favorevole nella regione nord-orientale.

Stabilità e criticità: l’andamento degli infortuni

Nel primo trimestre del 2024, la regione ha mantenuto una stabilità nel numero assoluto di infortuni. Con quattro casi registrati, lo scenario rimane invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, emerge un’analisi più dettagliata: due province del Friuli-Venezia Giulia presentano un rischio infortunistico superiore alla media nazionale e, di conseguenza, si collocano in zona rossa. Gorizia e Pordenone, infatti, segnalano indici di rischio pari a 17,7 e 14,8 rispettivamente, evidenziando la necessità di attenzione e interventi mirati in queste aree.

Tra zone bianche e rosse

Nell’ambito della mappatura della sicurezza sul lavoro, Trieste e Udine emergono come province caratterizzate da rischio zero di mortalità sul lavoro. Tuttavia, la situazione cambia significativamente nelle province di Gorizia e Pordenone, che registrano un numero non trascurabile di decessi. Nel dettaglio, Pordenone si distingue con due casi di decessi, seguita da Udine e Gorizia con un decesso ciascuna. Questi dati, se da un lato confermano una buona performance di alcune aree, dall’altro evidenziano la necessità di interventi mirati per ridurre il rischio in quelle più critiche.

Dati e tendenze

Le statistiche degli infortuni svelano una realtà complessa, con un totale di 3.773 denunce riportate nel primo trimestre del 2024. Sebbene in calo rispetto all’anno precedente, queste cifre indicano una situazione che richiede ancora attenzione. Le attività manifatturiere si confermano come il settore più a rischio, con 569 denunce di infortunio, seguite da sanità, costruzioni, commercio e trasporto. Questa analisi mette in luce la necessità di una vigilanza costante e di interventi mirati, soprattutto nei settori ad alta incidenza di infortuni.

Udine in testa alle denunce di infortunio

Infine, un’occhiata alle denunce di infortunio per provincia rivela Udine come il territorio con il maggior numero di segnalazioni, con un totale di 1.560 casi. Seguono Pordenone (900), Trieste (768) e Gorizia (545). Questi numeri delineano una geografia delle criticità e delle sfide da affrontare, sottolineando l’importanza di strategie coordinate e interventi mirati per migliorare la sicurezza sul lavoro nella regione.

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