Economia & Lavoro
Friuli-Venezia Giulia al femminile: dati, tendenze e prospettive imprenditoriali
Le nuove iscrizioni femminili crescono in Friuli-Venezia Giulia, specialmente nelle società di capitali, ma lo stock complessivo cala leggermente. Cresce l’occupazione, con tassi di disoccupazione femminile tra i più bassi d’Italia

In Friuli-Venezia Giulia, il panorama delle imprese femminili mostra un quadro composito. Da un lato, crescono le nuove iscrizioni – 1.344 nel 2024, contro le 1.295 del 2023 – e aumentano le società di capitali (+2,5% nell’ultimo anno). Dall’altro, lo stock complessivo delle realtà guidate da donne registra un leggero decremento, in controtendenza rispetto alla media nazionale. A tracciare questo scenario è la Camera di Commercio Pordenone-Udine, dove opera il Comitato per l’imprenditoria femminile.
Più società di capitali, segno di rafforzamento
Le società di capitali femminili sono cresciute del 2,5% fra il 2023 e il 2024, arrivando a superare 4.100 unità. Un segnale importante che, come sottolinea il presidente camerale Giovanni Da Pozzo, testimonia un maggiore consolidamento e una spinta verso forme giuridiche più strutturate. Le imprese individuali, invece, rappresentano ancora circa il 67% del totale ma hanno subito un leggero calo (-0,8%).
Distribuzione sul territorio
Se la presenza femminile è alta nei capoluoghi, in alcune aree montane come la Carnia e il Tarvisiano le imprese guidate da donne raggiungono addirittura un terzo del totale, soprattutto nei settori dei servizi e dell’ospitalità. In regione, sono complessivamente 21.791 le imprese femminili (22,5% del totale), una quota che si colloca leggermente sopra la media italiana (22,2%), ma ancora inferiore alle regioni più dinamiche d’Italia.
Settori principali
Le donne imprenditrici si concentrano per il 21,2% nel commercio e per il 19% nei servizi alle famiglie (istruzione, sanità, assistenza sociale). Seguono i servizi alle imprese (17,9%), il primario (14,4%), l’alloggio e ristorazione (14%), l’industria (7,1%), le costruzioni (2,9%) e il trasporto e magazzinaggio (0,9%).
Ruoli esecutivi in lieve crescita
I ruoli esecutivi femminili nelle società di capitali risultano in lieve crescita (+0,5%), con una prevalenza come socio o socio di capitale (52,3%) e in veste di amministratore (37,8%).
L’occupazione femminile in regione
I dati relativi al mercato del lavoro (2023) mostrano un tasso di occupazione femminile del 66,7%, superiore di oltre 10 punti rispetto alla media italiana. Il tasso di disoccupazione si attesta al 5,7%, ben 3,1 punti sotto la media nazionale. I divari di genere, pur ancora presenti, sono più contenuti rispetto al resto del Paese.
Laurea e disoccupazione
Il tasso di disoccupazione femminile scende al 2,8% per le donne laureate (1,7% tra gli uomini laureati), mentre sale all’8% fra chi possiede la sola licenza media (5,3% tra gli uomini). Un dato che evidenzia come il titolo di studio sia un fattore determinante per l’ingresso e la permanenza sul mercato del lavoro.
Tempo parziale e mobilità
Oltre il 78% dei lavoratori a tempo parziale è rappresentato da donne, un aspetto che impatta anche sulla mobilità: secondo lo studio effettuato in collaborazione con l’Unione statistica dei Comuni italiani, la geografia dei movimenti per studio e lavoro si suddivide in 12 poli attrattivi per le donne (uno in più rispetto agli uomini), a conferma di un raggio di spostamento mediamente più ridotto.
Il ruolo della Camera di Commercio e del Comitato
All’interno della Camera di Commercio Pordenone-Udine, l’82% dei dipendenti è donna, così come tutti i dirigenti. Il Comitato per l’imprenditoria femminile, composto da una ventina di imprenditrici dei diversi comparti, offre un luogo di confronto e sostiene la crescita delle imprese al femminile con iniziative di formazione e progetti dedicati. «È un segnale di consolidamento che auspichiamo possa rafforzare ulteriormente il tessuto imprenditoriale femminile», commenta Da Pozzo.
Nonostante la lieve flessione dello stock complessivo, i segnali di dinamismo e la crescita delle forme societarie più strutturate indicano un percorso di sviluppo positivo. Investire su formazione, innovazione e flessibilità può aiutare le imprese femminili del Friuli-Venezia Giulia a competere e a sostenere l’intero sistema economico regionale.
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