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Trieste

Multe a Trieste, il PD incalza: “Dite come usate quei soldi”

I consiglieri PD Salvati e Famulari interrogano la giunta Dipiazza: chiarezza su come il Comune impiega i proventi delle sanzioni stradali e risultati ottenuti su sicurezza e manutenzioni

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Autista trova una multa sulla propria macchina
Autista trova una multa sulla propria macchina ( © Depositphotos)

Come vengono utilizzati i soldi raccolti con le multe? Anche queste risorse provengono dalle tasche dei cittadini ed è giusto che sia chiaro quale uso ne faccia il Comune”. Da questa domanda prende le mosse l’interrogazione presentata in Consiglio comunale dai rappresentanti del Partito Democratico, Luca Salvati e Laura Famulari, indirizzata alla giunta Dipiazza e focalizzata sull’impiego dei proventi generati dalle sanzioni per violazioni al Codice della strada.

I dati richiesti al Comune

Nel dettaglio, i due consiglieri chiedono che vengano resi noti:

  • il numero dei residenti a Trieste sanzionati rispetto al totale delle multe elevate;
  • il numero di patenti azzerate negli ultimi anni con obbligo di rifare gli esami;
  • i risultati ottenuti in termini di riduzione degli incidenti stradali;
  • gli interventi di manutenzione delle strade realizzati a fronte dell’aumento delle sanzioni e delle entrate.

“Migliorare la sicurezza stradale”

Trieste è il Comune del Friuli-Venezia Giulia con il maggior gettito derivante dalle multe – ricordano Salvati e Famulari – e la normativa stabilisce con precisione la destinazione di queste risorse. La legge impone che almeno il 50% dei fondi sia utilizzato per interventi volti al miglioramento della sicurezza stradale”. Per i consiglieri dem, l’impiego corretto dovrebbe privilegiare manutenzione e ammodernamento della segnaletica, potenziamento dei controlli e campagne di educazione stradale, con particolare attenzione a pedoni e ciclisti.

Progetti e interventi ammissibili

Come sottolineano Salvati e Famulari, la normativa consente di finanziare progetti mirati alla sicurezza della circolazione, tra cui installazione e manutenzione delle barriere di sicurezza e miglioramento dell’illuminazione pubblica nelle aree a maggiore rischio. Un ventaglio di azioni — spiegano — che può tradurre le entrate da sanzioni in benefici concreti per la comunità.

La richiesta di pubblicazione della relazione

In chiusura, i consiglieri del PD avanzano una richiesta di maggiore trasparenza: “Chiediamo che venga resa pubblica, sul sito istituzionale del Comune di Trieste, la relazione sui proventi delle sanzioni già predisposta dall’Ente e inviata al Ministero”. Un atto ritenuto necessario per offrire ai cittadini un quadro chiaro di entrate e impieghi, e per valutare l’efficacia delle politiche sulla sicurezza stradale.

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