Cronaca & AttualitàRegione FVG
Sicurezza Fvg, protocollo tra Regione e prefetture con il ministro Piantedosi
Sicurezza in Fvg: firmato protocollo tra Regione e prefetture, più fondi per videosorveglianza e supporto ai Comuni

È stato sottoscritto il Protocollo d’intesa per la promozione della sicurezza integrata tra il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, i prefetti di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone e il presidente di Anci Fvg Dorino Favot, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
L’accordo punta a consolidare il rapporto tra Regione e prefetture, con una particolare attenzione al sostegno economico agli enti locali per l’acquisto di nuove tecnologie di controllo del territorio.
Piantedosi: più risorse per i Comuni
“C’è questa rinnovata collaborazione – ha spiegato il ministro Piantedosi – attraverso cui la Regione contribuisce con risorse anche di carattere economico, così che arrivino più soldi sui temi della sicurezza, a beneficio dei Comuni, per strumenti come la videosorveglianza e dotazioni tecnologiche a supporto delle forze di polizia”.
Il ministro ha sottolineato come il protocollo non sia importante solo dal punto di vista finanziario, ma anche perché rafforza un rapporto di fiducia e condivisione tra le istituzioni, dando continuità a una tradizione consolidata in Friuli-Venezia Giulia.

Il governatore Fedriga saluta il ministro Piantedosi
Strumenti innovativi e sostegno alle forze dell’ordine
Grazie al protocollo, i Comuni potranno usufruire di risorse dedicate all’innovazione tecnologica, favorendo l’installazione di sistemi di videosorveglianza, telecamere intelligenti e altre dotazioni in grado di supportare il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine.
Si tratta di strumenti fondamentali per garantire un controllo capillare del territorio, prevenire reati e migliorare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini.
I controlli al confine con la Slovenia
Durante l’incontro, Piantedosi ha affrontato anche il tema dei controlli al confine con la Slovenia, dopo la sollecitazione del sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna a ripristinare pienamente il trattato di Schengen.
“La sospensione dell’accordo – ha precisato – è un provvedimento tecnico e formale, adottato non solo dall’Italia ma anche da altri Paesi europei. Non si è trasformato in una chiusura netta dei confini, ma in controlli e filtri che hanno prodotto la loro efficacia, senza determinare una vera e propria chiusura”.
Schengen e prospettive future
Il ministro ha chiarito che il ripristino dell’accordo sarà valutato “quando le condizioni che hanno reso necessaria questa misura saranno superate dai fatti e dagli eventi”. Una posizione che, pur ribadendo l’efficacia delle misure attuali, lascia intravedere la volontà di tornare quanto prima a una libera circolazione pienamente garantita.
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