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Moon Bhai: la musica del mondo in un unico ensemble

Arriva il consueto mini-tour estivo che toccherà San Martino del Carso, Aiello del Friuli e Monfalcone per uno dei progetti più originali degli ultimi anni

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foto: Moon Bhai

FVG – La prima cosa da fare è segnarsi in agenda alla voce musica universale le seguenti date e località: sabato 25 luglio Al Poeta di San Martino del Carso, venerdì 31 luglio al Birrificio Agricolo Primo Campo di Aiello del Friuli e domenica 1 agosto a Marina Julia di Monfalcone nell’ambito del festival MOCA. La seconda è non prendere impegni per tali date. Ritorna, come la scorsa estate in FVG, il mini-tour dei Moon Bhai con sole tre occasioni per ascoltarli dal vivo.

Le loro performance sono qualcosa di più di un concerto: un viaggio mistico che parte dall’India in direzione penisola araba passando per l’entroterra australiano ed il delta del Mississippi: tabla, sitar, didgeridoo, chitarra elettrica, tutti in un’unica amalgama musicale. Più unica che rara.

<<Il progetto, che da sempre è a formazione aperta e nel quale ci sono già state collaborazioni di diversa formazione musicale, virerà verso l’inserimento di una voce femminile probabilmente mediorientale per poter innestare le ritmiche di quei linguaggi nella nostra musica; poi rinnoveremo le sonorità con l’inserimento di un synth ed accordi di chitarra elettrica “alla Tool”; in questi mesi poi abbiamo realizzato due nuovi pezzi, di cui uno è un raga, anche se non verrà presentato in versione classica; l’altro invece è ispirato alla musica del grande Nusrat Fateh Ali Khan>> ci racconta Nikolas Valletta – tabla – uno dei membri della formazione il quale ci confida anche <<l’India ce l’ho dentro fin da bambino: i miei mi ci hanno portato che avevo neanche cinque anni e ci siamo stati per un certo periodo; e poi l’ho riscoperta quando mi sono avvicinato al mondo delle percussioni e la folgorazione è avvenuta quando incontrai per la prima volta il disco di John McLaughlin “Shakti”. Da lì la passione per il tabla (in quell’album suonava un certo Zakir Hussain!) e la ricerca di un Maestro: ora sono ventitré anni che studio con Pepe Fiore!>>

Passiamo ora a conoscere gli altri componenti: nasce come chitarrista professionista con la band Dodi e i Monodi – Paolo Fallilone, al sitar, per il quale è diplomato al Conservatorio di Vicenza. Martin O’Loughlin, australiano, suona il Didgeridoo Yirdaki: dopo gli studi classici ha imparato lo strumento con uno dei più grandi maestri custodi dell’arte e della costruzione ovvero Djalu Guruwiwi. Il suo approccio molto tradizionale è accompagnato dalla conoscenza della matematica (è un fisico) e dal conteggio della musica abbinando proprio questa coscienza alla tecnica; grazie a tali qualità riesce ad interagire con la complessità dei pattern ritmici degli altri strumenti.

Marco Fumis, chitarra elettrica, musicista che definire eclettico è poco: dal punk alla musica medioevale non esiste genere che non abbia sperimentato. Grande ricercatore di suoni, essendo anche percussionista, ha un approccio molto particolare alla sei corde che accorda in maniera non-tradizionale, la quale gli permette un dialogo efficace proprio con il sitar.

Ulteriori info sul profilo fb dei Moon Bhai

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