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Trieste Airport: le fotografie del Urban Photo Awards per una nuova e definitiva partenza

La fotografia che si appropria di spazi inusuali, che infonde vita e genera nuove sensazioni, idee, suggestioni per un nuovo viaggio. Visita all’esposizione, che proseguirà fino al 27 febbraio, con Stefano Ambroset e Mara Zanette di dotART

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foto: Torr_ Peddo per la Collettiva URBAN 2021 @ Trieste Airport #2

RONCHI DEI LEGIONARI – Giocare con gli spazi: l’aeroporto come un luogo non-luogo, uno spazio che mette in contatto persone di tutto il mondo, magari per un istante, un momento, un frame, solo per uno scatto. Un percorso reale quanto fortemente immaginale e simbolico che conduce dalle scale mobili alla zona lounge con vista su quella pista che ti porterà nella destinazione dei tuoi sogni, in un viaggio di lavoro inaspettato o dove si attende quella partenza anelata da una vita; sullo sfondo il Carso, il Sacrario, lo skyline di Ronchi dei Legionari con campo da baseball, zona militare-limite invalicabile, zona industriale ivi compresi edifici della più squisita tradizione speculativo-edilizia del Belpaese.

«La fotografia che si appropria di spazi inusuali, che altrimenti non sarebbero abitati, utilizzati; la fotografia che infonde vita e genera nuove sensazioni, idee, suggestioni per un nuovo viaggio: e tra questi spazi cosa c’è di più intrigante dell’aeroporto, meta di partenza ed arrivo per eccellenza?!» ci introduce all’esposizione Stefano Ambroset, presidente di dotART, associazione culturale di Trieste che dal 2009 si occupa di fotografia, intercalando «questa è la seconda mostra fotografica organizzata da noi nel 2021 allo Spazio Espositivo del Trieste Airport e sarà visitabile fino al 27 febbraio, ma per questo 2022 – emergenza Covid permettendo – contiamo di proseguire questa collaborazione, nata alcuni anni or sono, portando altre mostre del contest internazionale URBAN Photo Awards, quest’anno giunta alla XIII edizione.

La mostra al Trieste Airport fa parte del Photo Days Tour, il circuito di mostre grazie al quale da quattro anni mettiamo in mostra fotografie selezionate dai progetti fotografici che annualmente ideiamo e lanciamo a livello internazionale sulla nostra piattaforma Exhibit Around. Una cornice di eventi che si svolgono nell’ambito del nostro Trieste Photo Days – Festival Internazionale di Fotografia di fine ottobre, quest’anno alla nona edizione, che vede la partecipazione di fotografi da tutto il mondo.»

Un’occhiata distratta e rigorosamente di passaggio ci restituisce istantanee multietniche e suburbane: uno sciamano 2.0 che accompagna un anziano in dissolvenza, suggestioni per fanciulla in sala d’attesa con sguardo 50×100 insofferente, l’altra metà in direzione impertinenza; si accostano improbabili automobili dal gusto squisitamente retrò che non possono far altro che danzare su ritmiche mambo; inquietanti ombre senza testa, una ghigliottina modernista e minimale, e poi cupole al tramonto, una foto dentro una foto, nuvole di contrasto che sfuggono ad ogni forma di controllo; contrabbasso+sax, la colonna sonora degli aeroporti di tutto il mondo si dipinge a tinte jazz, con il beneplacito elettronico di sua maestà Brian Eno, writer e skateboards in erba che occupano e trasformano a colpi di creatività nuovi spazi metropolitani.

«Dal 2011 ormai promuoviamo sul territorio della Regione e all’estero, progetti orientati a dare supporto e visibilità sia ai fotografi professionisti quanto a quelli amatoriali e la proficua collaborazione con il Trieste Airport è una soddisfazione particolare: l’idea che un viaggiatore – da qualsiasi parte del mondo provenga – si porti a casa un’impressione, un riflesso, una parte dell’anima del nostro lavoro nei propri ricordi è proprio il senso del lavoro che facciamo. L’obiettivo è quello di dare spazio e voce ai fotografi che partecipano ai nostri progetti, creare connessioni e opportunità, e contemporaneamente offrire al visitatore un momento di bellezza, riflessione, o semplice curiosità attraverso lo sguardo altrui» conclude questa piacevole visita la vice presidente dell’associazione Mara Zanette.

E’ l’aeroporto che si emancipa dal ruolo di asettico crocevia aprendosi ad esperienze plurisensoriali, affascinanti proposte culturali in spazi improbabili, originali, da ri-valorizzare: in un’epoca di incertezze per una definitiva partenza.

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