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Guerra in Ucraina: Fontanini esprime la solidarietà dei friulani, Shaurli chiede una condanna totale

A palazzo D’Aronco incontro con Viktoria Skyba, presidente dell’associazione Ucraina-Friuli

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UDINE – “Siamo amareggiati, allibiti, increduli e molto preoccupati. I Paesi europei sono abituati a risolvere i contenziosi con le parole, gli incontri e la diplomazia. Ricorrere alle armi è inaccettabile”.  Queste le parole del sindaco di Udine Pietro Fontanini nel corso di un incontro tenutosi a palazzo D’Aronco con Viktoria Skyba, presidente dell’associazione Ucraina-Friuli.
Da Fontanini parole di ferma condanna verso “violenze che ci fanno ripiombare in epoche lontane, che non vogliamo rivivere”. Skyba ha incontrato la Prefettura per chiedere il via libera per una manifestazione di pace da organizzare domenica a Udine. “Colgo l’occasione per esprimere a nome del popolo friulano parole di piena e convinta solidarietà verso la comunità Ucraina” ha aggiunto il sindaco. Sono circa 5mila gli ucraini residenti in Fvg.
“Un Paese indipendente nel cuore dell’Europa è stato attaccato militarmente e la condanna di questa aggressione deve essere totale, senza riserve né equidistanze. Impensabili le conseguenze dell’atto unilaterale di Putin che mette a rischio la sicurezza comune e la convivenza dei popoli e che rischia di far ripiombare l’Europa nell’incubo di muri, blocchi, sovranismi e nazionalismi contrapposti. Anche il Friuli Venezia Giulia subirà i contraccolpi di questa guerra: per il nostro ruolo storico e geopolitico dobbiamo essere i primi ad attivarci per dire ‘no’ a chi sconvolge la pace e credo che l’appello del Pd mai come in questo momento debba essere condiviso da tutte le forze politiche, senza se e senza ma”. E’ il giudizio del segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli all’attacco russo contro l’Ucraina. “Troppo spesso lodato e abbracciato anche da politici italiani – aggiunge il segretario del Pd – Putin ci mostra drammaticamente e concretamente dove si va a finire seguendo il ‘campione’ del nazionalismo moderno o innamorandosi dell’uomo solo al comando. Facciamo a meno, almeno oggi delle competenze diplomatiche e geopolitiche maturate nel bar sotto casa e – conclude Shaurli – di latenti nostalgie o ‘amori’ per l’uomo forte”.

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