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Trieste al centro della battaglia contro il cancro ai polmoni

Una straordinaria ricerca medica a Trieste getta nuova luce sulla battaglia contro i tumori polmonari, promettendo nuove speranze e prospettive rivoluzionarie nella cura

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Medico esamina radiografia polmonare
Medico esamina radiografia polmonare (© Depositphotos)

TRIESTE – La città di Trieste si conferma nuovamente come un faro nella ricerca medico-scientifica, con nuove prospettive che emergono dal recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications. Il gruppo di ricerca guidato da Federica Benvenuti presso l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb) di Trieste ha gettato nuova luce sull’immunoterapia dei tumori polmonari, aprendo nuovi orizzonti nella lotta contro questa malattia devastante.

Inibitori dei checkpoint immunitari

L’immunoterapia ha già dimostrato di essere una formidabile arma nella battaglia contro l’adenocarcinoma polmonare. Gli inibitori dei checkpoint immunitari sono diventati una pratica comune nel trattamento di questi pazienti, riuscendo a riattivare il sistema immunitario per combattere le cellule tumorali. Tuttavia, nonostante i successi, la loro efficacia rimane limitata, evidenziando la necessità di sviluppare nuove strategie terapeutiche.

Il ruolo cruciale delle cellule dendritiche di tipo 1

La dottoressa Benvenuti ha evidenziato il ruolo cruciale delle cellule dendritiche di tipo 1 (cDC1) nel riconoscimento dei neoantigeni tumorali. Queste cellule, presenti in quantità ridotte nei tumori avanzati, sono fondamentali per attivare il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Il loro ripristino tramite una terapia specifica potrebbe rendere nuovamente visibili i neoantigeni e rilanciare le difese del corpo contro il tumore. Questa scoperta apre la strada a una nuova generazione di immunoterapie, promettendo una maggiore efficacia e un aumento dei pazienti beneficiari.

Una collaborazione internazionale

Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale che coinvolgeva istituti di ricerca in vari paesi europei, tra cui Austria, Belgio e Francia. La dott.ssa Lucía López, prima autrice dello studio, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione nel progettare e valutare nuove terapie per il tumore al polmone. Questo sforzo congiunto ha contribuito a portare avanti la ricerca scientifica e a gettar luce su nuove frontiere nella lotta contro il cancro.

Prospettive di cura

Se i risultati di questo studio saranno confermati da ulteriori ricerche cliniche, potremmo assistere a una svolta significativa nella cura del tumore polmonare. L’apertura di prospettive concrete di cura potrebbe portare speranza a milioni di persone colpite da questa malattia, offrendo loro un futuro più luminoso.

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