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Cronaca & Attualità

Baby gang, per il PD “la soluzione non è la sorveglianza”

La segretaria del PD triestino, Maria Luisa Paglia, critica le pattuglie fuori dalle scuole come soluzione al disagio giovanile e propone invece investimenti in attività sportive e supporto psicologico.

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Il fenomeno delle baby gang a Trieste
Il fenomeno delle baby gang a Trieste (© Agenzia Fotogramma)

TRIESTE – La segretaria del PD triestino, Maria Luisa Paglia, ha espresso una forte critica riguardo all’attuale gestione del disagio giovanile nelle scuole. Secondo la Paglia, l’idea di risolvere il problema con una semplice pattuglia all’esterno delle scuole denota una totale mancanza di comprensione delle vere necessità dei giovani.

La Paglia ha evidenziato come le forze di polizia dovrebbero essere maggiormente coinvolte nelle attività scolastiche, creando un rapporto di fiducia con studenti e insegnanti. Questo approccio è già attuato con successo dalla polizia municipale e dalla polizia postale in alcuni contesti. La presenza di una pattuglia all’ingresso della scuola media inferiore “Antonio Bergamas” non è sufficiente per affrontare il problema in modo efficace.

Il ruolo della mediazione culturale

Uno dei punti focali del discorso della segretaria è la sofferenza dei minori stranieri dovuta alla mancanza di supporto familiare. I tagli e l’eliminazione dei fondi per la mediazione culturale hanno aggravato la situazione. Questi strumenti sono indispensabili per migliorare la comunicazione e il benessere della comunità scolastica.

La Paglia propone diverse soluzioni per affrontare il disagio giovanile. Tra queste, l’investimento in attività sportive per i minori stranieri, che rappresentano un’importante opportunità per prevenire il disagio e favorire lo sviluppo di competenze sociali e relazionali. Inoltre, la collaborazione con i distretti sanitari è fondamentale, anche se attualmente resa difficile a causa della loro riduzione.

Importanza del supporto psicologico

La presenza di psicologi e altri professionisti della salute mentale è cruciale per offrire supporto e consulenza sia ai giovani che alle loro famiglie. Questo aiuto è essenziale per superare le difficoltà emotive e psicologiche che i ragazzi possono incontrare.

Infine, la Paglia sottolinea che il disagio giovanile non è circoscritto a una sola scuola o a un singolo contesto, ma è una problematica diffusa che richiede interventi coordinati e multidisciplinari. Secondo la segretaria, dedicare risorse al presidio delle scuole potrebbe distogliere l’attenzione da forme di criminalità più pervasive e pericolose, come la corruzione, i condizionamenti nelle gare di appalti pubblici e le infiltrazioni della criminalità organizzata, che rappresentano un serio rischio per la sicurezza della comunità.

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