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Economia & Lavoro

Scoperti cinque lavoratori irregolari e ventuno violazioni nel Friuli occidentale

Controlli delle Fiamme Gialle nel Friuli Occidentale: sanzioni per lavoro nero e violazioni fiscali alle manifestazioni locali

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Guardia di Finanza
Guardia di finanza ( © Depositphotos)

Ventuno violazioni e cinque lavoratori irregolari: sono questi i numeri che emergono dall’ultimo intervento dei Finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone, che ha messo in luce una serie di irregolarità durante i recenti eventi estivi nel Friuli Occidentale. La Tenenza di San Vito al Tagliamento, in particolare, ha concentrato le sue ispezioni su manifestazioni di grande richiamo come “Maracaibo” a Chions e “Birra che passione” a San Vito al Tagliamento.

I risultati dei controlli

Durante il fine settimana di controlli, i Finanzieri hanno identificato cinque lavoratori la cui assunzione non era stata comunicata al Centro per l’Impiego. Tra questi, tre erano completamente in nero e due intermittenti irregolari. Questi dati rientrano in un quadro più ampio di attività di controllo che ha visto i militari impegnati nel monitoraggio di 204 lavoratori in nero e 17 irregolari dall’inizio dell’anno. A seguito di queste ispezioni, sono stati elevati 21 verbali per l’omessa o intempestiva memorizzazione elettronica dei corrispettivi, una pratica essenziale per garantire la correttezza fiscale delle transazioni commerciali.

Misure e sanzioni

Le violazioni riscontrate non sono passate inosservate. I Finanzieri hanno sanzionato 108 datori di lavoro, proponendo anche la sospensione di 50 attività. Questi provvedimenti evidenziano un impegno concreto nella lotta contro il lavoro nero e le pratiche fiscali scorrette, che danneggiano non solo l’economia locale, ma anche i lavoratori onesti e le imprese regolari.

Un caso di disoccupazione fraudolenta

Un altro aspetto rilevante dell’operazione riguarda un cittadino italiano che, beneficiario della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), stava ricevendo il sussidio per disoccupazione mentre lavorava in nero. Questo caso solleva interrogativi sulla verifica e sul controllo delle prestazioni sociali, un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico e politico.

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