Udine
Più qualità e meno sprechi: così Udine rinnova la ristorazione scolastica
Udine punta sulla qualità, l’inclusione e la sostenibilità nella ristorazione scolastica, coinvolgendo famiglie, scuole e istituzioni in un percorso partecipato.

Il Comune di Udine ha trasformato la ristorazione scolastica in un servizio strategico, non solo per l’alimentazione, ma anche per l’educazione e l’inclusione. Come afferma l’Assessore all’Istruzione Federico Pirone, «il pasto scolastico ha un valore educativo e sociale, e deve essere accessibile e di qualità». Con questa visione, l’Amministrazione ha aggiornato il capitolato di appalto, puntando su criteri qualitativi (90% del punteggio) e rivedendo i costi pasto per aumentare il valore dell’offerta.
Partecipazione e miglioramento continuo
Negli ultimi due anni, il Comune ha attivato un percorso di confronto con famiglie, scuole e operatori, che ha portato a una revisione del servizio. I risultati si vedono: nel 2024 Udine è salita dal 29° al 19° posto nel Report di Food Insider grazie a scelte sostenibili come l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili, pane senza additivi e prodotti biologici e locali.
Crescono utenti e qualità
Nel dicembre 2024 si contavano 4.002 alunni iscritti al servizio, in aumento rispetto ai 3.950 dell’anno precedente. Ogni giorno vengono serviti oltre 3.600 pasti in 44 scuole. Le iscrizioni sono aumentate in particolare nelle scuole secondarie, con un +32% in due anni. La spesa pubblica è stata di 3,3 milioni di euro, con il 45% a carico del Comune.
Tariffe e agevolazioni a misura di famiglia
Il sistema tariffario, fortemente progressivo, garantisce l’accesso al servizio anche alle famiglie con redditi bassi. La tariffa effettiva scende fino a € 0,82 per ISEE sotto i 3.000 euro, grazie ai contributi comunali. Inoltre, il 20% delle famiglie usufruisce dell’abbonamento, ottenendo sconti fino al 20%.
Controlli, innovazione e coinvolgimento
La Commissione Mensa e un tecnologo alimentare monitorano costantemente la qualità del servizio. Il Tavolo sull’Educazione Alimentare coinvolge anche università e associazioni, e il Consiglio Comunale dei Ragazzi partecipa alla definizione dei menù. L’introduzione di cucine interne, come alla scuola IV Novembre, e l’abbandono delle vaschette monouso migliorano la qualità e la sostenibilità.
Menu stagionali e alimenti biologici
I menù sono stagionali e variegati, con ampio uso di verdure biologiche, pane fresco e legumi. Ogni giorno oltre 2.300 alunni ricevono spuntini sani, come pane speciale e yogurt, tre volte a settimana. Due app dedicate facilitano la comunicazione con le famiglie e migliorano l’interazione con il servizio.
La mensa come strumento di welfare
Nel 2023/24, il 60% degli utenti ha un ISEE sotto i 16.000 euro, mentre il 30% è sotto i 7.500 euro. La ristorazione scolastica si configura così come strumento essenziale di welfare, in una città dove l’indice di vulnerabilità sociale è di 98,13 (superiore alla media regionale). Garantire un pasto sano a scuola significa combattere disuguaglianze e supportare l’inclusione.
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