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Termovalorizzatore, botta e risposta tra Manzan (Noi Moderati) e Sergo-Liano (M5S)

A fronteggiarsi gli esponenti del “partito dei sì” contro quello “dei no”

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FVG – La prima a lanciare il sasso è stata Giulia Manzan, candidata alla Camera dei deputati con “Noi Moderati” e assessore al Comune di Udine. «Basta con la politica dei no, bisogna cominciare a dare soluzioni al nostro Paese, sia per la gestione dei rifiuti sia per l’emergenza energetica, dicendo qualche sì. Per questo Noi Moderati vede con favore la realizzazione di nuovi termovalorizzatori», ha dichiarato. Dopo qualche ora è arrivata la replica dei grillini Cristian Sergo, consigliere regionale, e Domenico Liano, consigliere comunale a Udine. «Il partito degli inceneritori continua ad affilare le armi. A preoccupare non deve essere chi si oppone a soluzioni antiquate e inefficaci, buone solo ad accontentare qualche lobby, ma chi dice sì a prescindere, senza alcun tipo di approfondimento. Stavolta tocca all’assessore comunale udinese, nonché candidata alla Camera dei Deputati, Giulia Manzan, unirsi alla levata di scudi a favore degli inceneritori».

Manzan ha proseguito così: «Non serve inventare nulla, basta prendere a modello ciò che accade attorno a noi – aggiunge Manzan -. Ad Arnoldstein, in Carinzia, a pochi chilometri dal confine di Tarvisio, dal 2004 esiste un termovalorizzatore che produce energia bruciando rifiuti. Alimenta 12 mila utenze nelle sue vicinanze, e non ha mai creato problemi né dal punto di vista della sicurezza né da quello ambientale. Un esempio da seguire anche nel nostro territorio». In Italia, oggi, sono attivi 37 termovalorizzatori, quando in Germania ce ne sono 96, in Francia 126. «Possiamo e dobbiamo fare di più in questo ambito – conclude Manzan – si è già perso troppo tempo senza riuscire a trovare le soluzioni di buon senso ai problemi del nostro Paese».
Parole che non sono piaciute a Sergo e Liano: «Essendo assessore alla Pianificazione territoriale, ci dica in quale quartiere lo vuole realizzare, ma soprattutto quanto grande lo vuole e quali rifiuti ci brucerebbe. Infatti, come abbiamo già detto da parecchi mesi, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, il cosiddetto termovalorizzatore di Trieste basta e avanza per i rifiuti regionali – aggiungono -. Senza contare che l’impianto triestino produce 100 gwh, quando in regione ne produciamo già 10.000 gwh con tutte le fonti energetiche». «Tutto aiuta ma non si vendano gli inceneritori come soluzione di un problema creato da chi ha governato questo Paese per decenni e si accorge adesso della necessità di energia rinnovabile, proponendo ipotesi che potrebbero essere realizzate fra 5-6 anni, se va bene. Ricordiamo all’assessore Manzan che tutta la città aspetta ancora, dopo 8 anni dalla decisione di realizzarlo, l’apertura dell’impianto della Net in via Gonars – concludono i portavoce M5S -, se non altro per iniziare a garantire ai privati che lo gestiranno decine di milioni di euro, solo perchè la Net, di cui il Comune di Udine è socio principale, non ha voluto realizzarlo in proprio».

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