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Le porte nel bosco: equinozio con la performance di OmMama

Nel paradiso di Suxen, zona Castelmonte, esperienza a tappe immaginifiche per accogliere l’autunno: le interviste alle protagoniste

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Le porte del bosco a Suxen. Foto: ©Giuliana Gellini

CASTELMONTE – «L’intento non è quello di uno spettacolo, nello stile che ha contraddistinto Suxen in questi anni, ma di un’esperienza: sarà un ringraziamento al bosco, inteso come luogo sia fisico che spirituale – perchè c’è un bosco fuori e un bosco dentro di noi – e lo faremo con un’immersione poetica ed iniziatica con OmMama entrando dentro i suoi portali.» Ci introduce così all’evento di sabato 23 settembre (con inizio alle 17.30) Giuliana Gellini, ideatrice della splendida realtà in zona Castelmonte, Eden, Avalon, Shangri-La, insomma meta di coloro che sono alla ricerca di benessere inteso a 360 gradi da tutta la regione e non solo.

«OmMama è di fatto un piccolo gruppo di ricerca al femminile, dove sperimentando le potenzialità della voce andiamo nella direzione di un beneficio dell’anima. In questi tempi aridi dove purtroppo vincono superficialità e vuoto, questo collettivo è un’opportunità preziosa e per me ormai irrinunciabile di creatività, nel suo senso più puro e appagante» sono le parole di Gloria Verilli, tra le ideatrici che andiamo di seguito a presentare proseguendo con Elisa Calviello, anch’essa corista dello Spiritual Ensemble diretto al m.o Massimo Devitor (supervisore musicale di OmMama) la quale ci rivela «il programma de Le porte nel bosco sarà costituito da sette itinerari: la “mia” porta doveva per forza avere una connotazione fisica ed energetica: occupandomi di fisioterapia, mi sono accorta ormai da tempo che il nostro corpo ha infinite vie d’accesso collegate agli aspetti mentali ed emotivo-sentimentali, che sono dei veri e propri portali energetici.»

«E’ un po’ come se fossimo sempre state OmMama!» aggiunge Elena Zalateu, «perchè mi sento unita a queste Donne come se lo fossimo…appunto da sempre. Diversissime fra noi. Spesso non conoscendo i dettagli delle reciproche vite, meno che meno il quotidiano. Eppure siamo insieme.»

Il respiro diventa suono e diventa musica e crea interazione: partendo dall’esperienza delle filosofie orientali, il collettivo è nato quasi come antidoto contro proibizioni, allontanamenti e malinconia degli ultimi anni, si è consolidato e io lo percepisco come un viaggio dentro noi stesse, intrapreso da sole ma assieme. La mia porta nel giorno dell’equinozio parlerà di tempi lontani, di tradizioni, di pensieri arcaici» è la visione di  Patrizia Peressutti. Per Silvia Defacio «OmMama rappresenta un percorso di crescita spirituale; di natura estremamente razionale, questo progetto è arrivato nel momento giusto della mia vita. La mia porta sarà Il sogno, la porta verso l’inconscio e l’infinito: parola d’ordine creatività, attraverso la quale la coscienza cerca di risvegliarsi.»

«E’ una celebrazione della forza creatrice dello spirito famminile ispirata dallo shaktismo; quest’ispirazione iniziale si è poi modellata nello spirito di sorellanza; è un viaggio conoscitivo e meditativo che mi aiuta a capire la realtà che ci circonda, affrontandola con meno timori; a Suxen il mio contributo si incentrerà sul rito di passaggio tra l’adolescenze e l’età adulta che si concretizza con un cambiamento di nome nella cultura dei nativi americani» conclude Teresa Zanini.

Per info e prenotazioni: Le porte nel bosco, Suxen, sabato 23 settembre (o il 30 in caso di maltempo)

Il collettivo di ricerca femminile OmMama: foto di Alice Maietta

 

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