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Poca chiarezza sulla norma: i volontari della Protezione civile si fermano

Riccardi: “Siamo impegnati in un percorso che ha l’obiettivo di dare certezze, perché la straordinaria esperienza della protezione civile continui e, anzi, si consolidi”

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FVG – “Siamo impegnati in un percorso che ha l’obiettivo di dare certezze, perché la straordinaria esperienza della protezione civile continui e, anzi, si consolidi. La Regione percorrerà tutte le strade possibili per giungere a una soluzione che assicuri ai primi cittadini, ai coordinatori delle squadre di Pc e ai volontari, la tranquillità necessaria per continuare la loro meritoria, generosa e fondamentale opera a favore della collettività, non solo del Friuli Venezia Giulia, ma anche, nel caso di grandi calamità, anche di popolazioni di altre regioni del Paese, o di altri Stati”. Lo ha sottolineato più volte l’assessore con delega
alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto nell’auditorium Comelli, nella sede di Udine della Regione, alla Consulta straordinaria dei coordinatori dei Gruppi comunali di protezione civile e dei presidenti delle associazioni di volontariato incardinate nel sistema di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia.
Il tema del Decreto legislativo 81 è stato sviscerato dal direttore dell’Ufficio legale del Dipartimento nazionale di Protezione civile Roberto Giarola, insieme al direttore centrale della Pc del Friuli Venezia Giulia Amedeo Aristei.

Nel ricordare che il provvedimento assunto dalla Magistratura nei confronti di un sindaco della Carnia e del coordinatore del gruppo di Pc di quel Comune rientra nell’alveo dell’interpretazione di una norma che non è di competenza della Regione ma dello Stato, Riccardi ha precisato anche come l’attività dei tecnici dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) sia stata svolta nell’ambito della delega dell’organismo inquirente, ovvero il magistrato.
“È indubbio che la situazione che si è venuta a creare, e che non ha precedenti nella storia dell’attività del volontariato di protezione civile, e in generale nel mondo del volontariato, ci preoccupa – non ha nascosto Riccardi -. La stiamo seguendo da quando ne siamo venuti a conoscenza, nel pieno rispetto nell’autorità dell’azione della Magistratura, con il supporto tecnico degli Uffici legali di Pc”.
“Qui si tratta di dare certezze  sull’applicazione di una norma che, per quello che è il pensiero dei nostri giuristi, a partire dal 2011, non può essere applicata al volontario così come si applica a un datore di lavoro in relazione al rapporto che lo lega ai suoi dipendenti. Lo stesso si dica per la figura del responsabile o preposto che sia. Tuttavia, se tutto ciò non dovesse essere condiviso, assumeremo tutte le iniziative possibili per giungere a un chiarimento dell’interpretazione della norma, che sancisca e consolidi definitivamente i principi specifici che valgono per il volontariato di protezione civile in questo campo e per la quale apparirebbe necessaria una unificazione del Parlamento”.

“Comprendo appieno il timore che alberga in volontari, coordinatori e sindaci, che ringrazio per aver preso parte, da tutta la regione, alla Consulta straordinaria, per un costruttivo confronto – ha aggiunto Riccardi -. Comprendo la loro scelta, comunicata ufficialmente ieri sera, di sospendere le attività. Così come quella, che abbiamo subito accolto, di rinviare la Giornata del volontario, fissata nei primi giorni di dicembre 2023, e la successiva convocazione degli Stati generali della Protezione civile”.

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