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Sanità FVG, entro il 2025 le prime sei Case di comunità: tre a Udine, Gemona e Cividale

Entro il 2025 apriranno sei Case di comunità in Friuli-Venezia Giulia, tre nell’AsuFc. Riccardi: migliorano i dati sanitari, nel 2026 focus su ospedali specializzati, rete oncologica e non autosufficienza

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L'assessore Riccardi all'assemblea dei sindaci dell'AsuFc a Udine
L'assessore Riccardi all'assemblea dei sindaci dell'AsuFc a Udine

Entro il 2025 in Friuli-Venezia Giulia saranno operative le prime sei Case di comunità, strutture sanitarie di prossimità dedicate alle risposte a bassa urgenza. Tre di queste nasceranno nell’ambito dell’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale (AsuFc), con sedi a Udine, Gemona e Cividale del Friuli.

L’annuncio è arrivato ieri 23 settembre dall’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, intervenuto all’Assemblea dei sindaci del Friuli centrale tenutasi all’ospedale di Udine.

Risultati in miglioramento per l’AsuFc

Secondo Riccardi, i dati dell’Atto aziendale 2025 segnano un netto miglioramento: incremento negli incarichi di personale, crescita nelle attività delle urgenze, più prestazioni ambulatoriali e soprattutto tempi di attesa ridotti per gli interventi oncologici, tanto da collocare l’AsuFc tra le migliori aziende sanitarie in Italia.

Programmazione 2026: rete oncologica e ospedali hub & spoke

Lo sguardo però è già rivolto al 2026, anno in cui prenderà corpo la nuova programmazione sanitaria regionale. Due i pilastri principali:

  • la Rete oncologica, che ridisegnerà il ruolo degli ospedali tra strutture hub e spoke;
  • la specializzazione degli ospedali, per garantire risposte sempre più qualificate alle acuzie.

A questo si aggiunge la collaborazione con i medici di medicina generale, che ha reso possibile l’avvio delle Case di comunità, e gli accordi già raggiunti con il privato accreditato e con i pediatri di libera scelta.

Farmacie digitali e cure più accessibili

Nel 2025 si è assistito anche alla dematerializzazione delle procedure farmaceutiche per i pazienti diabetici, che ora possono gestire le terapie con maggiore semplicità grazie al coinvolgimento delle farmacie. Un passo avanti nella digitalizzazione dei servizi sanitari che contribuisce a migliorare l’accessibilità e la qualità delle cure.

Rete per la non autosufficienza: tripli i posti letto

Un altro asse strategico è l’irrobustimento della rete dedicata alle persone non autosufficienti, che già oggi conta un numero di posti letto triplo rispetto agli ospedali. Per Riccardi, la sfida è renderla più solida ed efficiente, così da affrontare l’aumento della cronicità che rappresenta la componente prevalente della domanda di salute.

È su questo terreno che si gioca la sostenibilità futura del nostro sistema sanitario – ha affermato Riccardi –. Oggi siamo di fronte a uno sbilanciamento strutturale che rischia di mettere sotto pressione l’intero modello. Per questo la programmazione 2026 è una tappa fondamentale per garantire risposte durature ai cittadini del Friuli-Venezia Giulia”.

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