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Cronaca & Attualità

Catalizzatori più ecologici ed efficienti: studio dell’Università di Udine

Ricerca svolta dal gruppo di Chimica industriale e catalisi dell’Università di Udine con il Politecnico della Catalogna e il Laboratorio di sincrotrone di Barcellona  

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UDINE – Apre allo sviluppo di più efficienti ed ecologici catalizzatori per il trattamento delle emissioni climalteranti del metano una ricerca svolta dall’Università di Udine con il Politecnico della Catalogna e il Laboratorio di Luce di sincrotrone “Alba” di Barcellona. Il lavoro è incentrato sulla caratterizzazione avanzata di catalizzatori preparati dall’Ateneo friulano con metodi innovativi. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Nature Communications (https://www.nature.com/articles/s41467-022-32765-4).  La ricerca mette importanti basi per capire il meccanismo di funzionamento dei catalizzatori in grado di ridurre le emissioni di metano e apre, in modo significativo, allo sviluppo di nuovi e più resistenti catalizzatori per la transizione ecologica e, più in generale, per l’utilizzo in processi in cui il metano viene trasformato in altri componenti, tra cui idrogeno e metanolo. Utilizzando tecniche di luce di sincrotrone in grado di “vedere” i catalizzatori durante il loro funzionamento, la ricerca ha permesso di stabilire come diversi approcci utilizzati nella preparazione dei materiali siano in grado di influenzarne il comportamento.

Lo studio è frutto di una di collaborazione pluriennale tra i ricercatori dell’Ateneo friulano e quelli del Politecnico e del Sincrotrone di Barcellona. Per la parte udinese il lavoro è stato condotto dal gruppo di Chimica industriale e catalisi del Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura dell’Ateneo friulano. Il team è composto da Alessandro Trovarelli, Sara Colussi, Maila Danielis e Andrea Mussio.  Il lavoro, intitolato “Operando investigation of the evolution of Pd-Pt supported on ceria for methane oxidation under dry and wet conditions”, rientra in un progetto iniziato anni fa grazie a una collaborazione con Ford Motor Company. La collaborazione industriale e l’attualità dei temi di ricerca hanno portato al deposito di un brevetto europeo oltre a diverse pubblicazioni su riviste internazionali.

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